Passaggio a Codici ATECO 2025: cosa cambia e perché fare attenzione
Dal 1° aprile 2025 entrerà ufficialmente in vigore la nuova classificazione ATECO 2025, un cambiamento importante che coinvolgerà tutte le imprese e i professionisti italiani. Questa novità porta con sé aggiornamenti significativi nella codifica delle attività economiche e avrà impatti concreti sia in ambito fiscale che gestionale.
In questo articolo ti spieghiamo in modo semplice cosa cambia, quali sono i rischi e come prepararti al meglio per affrontare la transizione senza errori.
Cos’è l’ATECO 2025?
I codici ATECO servono a classificare le attività economiche svolte dalle aziende e dai professionisti. Con l’introduzione della versione 2025, l’ISTAT ha aggiornato la classificazione per rendere le categorie più precise e adeguate all’evoluzione del mercato.
La nuova classificazione è entrata in vigore il 1° gennaio 2025, ma l’obbligo di utilizzo scatterà dal 1° aprile 2025. Da quel momento, ogni comunicazione ufficiale (comprese le dichiarazioni fiscali) dovrà riportare il nuovo codice ATECO 2025.
Attenzione alle criticità: perché non sarà un passaggio automatico
Sebbene molti pensino che il passaggio sarà semplice, la realtà è diversa. Secondo i dati ISTAT, solo il 67,5% delle attività potrà essere riclassificato automaticamente. Per il restante 32,5% sarà necessario un intervento manuale, perché:
- Un codice ATECO 2022 può trasformarsi in più codici ATECO 2025.
- Più codici ATECO 2022 possono confluire in uno solo.
- Alcuni codici sono stati suddivisi in nuove attività specifiche.
Un esempio pratico? Nel vecchio ATECO 2022 esisteva un solo codice per le imprese funebri. Oggi, con l’ATECO 2025, ne troviamo tre distinti, inclusi quelli per i servizi di sepoltura di animali.
Quali rischi comporta il passaggio?
🔴 Errori di ricodifica: utilizzare un codice errato può portare problemi fiscali e amministrativi.
🔴 Dichiarazioni IVA: se presenti la dichiarazione IVA 2025 (anno d’imposta 2024) dopo il 31 marzo 2025, dovrai già utilizzare il nuovo codice ATECO.
🔴 Effetti sugli ISA e sul Concordato Preventivo Biennale (CPB): il cambio di codice può modificare i parametri di settore e richiedere aggiornamenti, con il rischio di perdere benefici fiscali se non viene gestito correttamente.
Come affrontare il passaggio ad ATECO 2025?
Ecco alcuni consigli pratici:
✅ Verifica con attenzione il tuo codice ATECO attuale e individua quello corretto nella nuova classificazione.
✅ Se hai dubbi, richiedi assistenza al tuo consulente fiscale.
✅ Se la tua dichiarazione IVA è pronta, valuta se inviarla prima del 31 marzo 2025 per evitare complicazioni.
✅ Controlla gli aggiornamenti della tua visura camerale, che riporterà sia il vecchio che il nuovo codice.
📞 Hai bisogno di assistenza?
Da Estense Servizi Contabili siamo pronti ad aiutarti in questa transizione delicata, offrendo:
- Analisi personalizzata del tuo attuale codice.
- Supporto nella scelta del nuovo codice ATECO 2025.
- Verifica delle implicazioni fiscali legate agli ISA e al Concordato Preventivo Biennale.
👉 Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata!
Passaggio a Codici ATECO 2025: cosa cambia e perché fare attenzione
Dal 1° aprile 2025 entrerà ufficialmente in vigore la nuova classificazione ATECO 2025, un cambiamento importante che coinvolgerà tutte le imprese e i professionisti italiani. Questa novità porta con sé aggiornamenti significativi nella codifica delle attività economiche e avrà impatti concreti sia in ambito fiscale che gestionale.
In questo articolo ti spieghiamo in modo semplice cosa cambia, quali sono i rischi e come prepararti al meglio per affrontare la transizione senza errori.
Cos’è l’ATECO 2025?
I codici ATECO servono a classificare le attività economiche svolte dalle aziende e dai professionisti. Con l’introduzione della versione 2025, l’ISTAT ha aggiornato la classificazione per rendere le categorie più precise e adeguate all’evoluzione del mercato.
La nuova classificazione è entrata in vigore il 1° gennaio 2025, ma l’obbligo di utilizzo scatterà dal 1° aprile 2025. Da quel momento, ogni comunicazione ufficiale (comprese le dichiarazioni fiscali) dovrà riportare il nuovo codice ATECO 2025.
Attenzione alle criticità: perché non sarà un passaggio automatico
Sebbene molti pensino che il passaggio sarà semplice, la realtà è diversa. Secondo i dati ISTAT, solo il 67,5% delle attività potrà essere riclassificato automaticamente. Per il restante 32,5% sarà necessario un intervento manuale, perché:
Un codice ATECO 2022 può trasformarsi in più codici ATECO 2025.
Più codici ATECO 2022 possono confluire in uno solo.
Alcuni codici sono stati suddivisi in nuove attività specifiche.
Un esempio pratico? Nel vecchio ATECO 2022 esisteva un solo codice per le imprese funebri. Oggi, con l’ATECO 2025, ne troviamo tre distinti, inclusi quelli per i servizi di sepoltura di animali.
Quali rischi comporta il passaggio?
🔴 Errori di ricodifica: utilizzare un codice errato può portare problemi fiscali e amministrativi.
🔴 Dichiarazioni IVA: se presenti la dichiarazione IVA 2025 (anno d’imposta 2024) dopo il 31 marzo 2025, dovrai già utilizzare il nuovo codice ATECO.
🔴 Effetti sugli ISA e sul Concordato Preventivo Biennale (CPB): il cambio di codice può modificare i parametri di settore e richiedere aggiornamenti, con il rischio di perdere benefici fiscali se non viene gestito correttamente.
Come affrontare il passaggio ad ATECO 2025?
Ecco alcuni consigli pratici:
✅ Verifica con attenzione il tuo codice ATECO attuale e individua quello corretto nella nuova classificazione.
✅ Se hai dubbi, richiedi assistenza al tuo consulente fiscale.
✅ Se la tua dichiarazione IVA è pronta, valuta se inviarla prima del 31 marzo 2025 per evitare complicazioni.
✅ Controlla gli aggiornamenti della tua visura camerale, che riporterà sia il vecchio che il nuovo codice.
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